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World Press Photo 2023, il mondo raccontato per immagini

Guerra in Ucraina, il consolidamento del potere dei talebani in Afghanistan, ambiente, siccità, inondazioni (e, di conseguenza, migrazioni). Ma anche il lavoro tecnologico e scientifico verso la sostenibilità e molte altre tematiche da tutto il mondo. Il World Press Photo ha presentato i finalisti dell’anno solare 2022 con la consueta mostra a Palazzo delle Esposizioni a Roma.

Guerra in Ucraina

A vincere l’edizione 2023 è Evgeniy Maloletka, della Associated Press, per l’istantanea che ritrae una donna incinta ferita, Iryna Kalinina, trasportata in barella da un ospedale ostetrico danneggiato da un attacco russo a Mariupol il 9 marzo 2022. Nel giro di qualche minuto la donna sarebbe morta, insieme al nascituro.

Mariupol è stata una delle prime città prese di mira, per l’importanza strategica data dall’affaccio sul Mar d’Azov.

Iran. Donna, Vita, Libertà

Era il 16 settembre 2022 quando la giovane curda Mahsa “Jina” Amini venne uccisa dalla polizia della morale iraniana, presumibilmente per una violazione dei dettami sull’hijab.

Tutto il Paese è stato scosso da una serie di proteste con una forte eco internazionale, scandite dallo slogan “Donna, Vita, Libertà”. Il regime ha represso duramente, nelle strade, limitando internet e controllando gli ospedali, per arrestare i manifestanti feriti che avessero richiesto assistenza medica.

Afghanistan

Già colpito da sanzioni per il ritorno al potere dei talebani nel 2021, l’Afghanistan ha subito anche una grave siccità nel 2022.

L’economia del Paese è al collasso, secondo quanto riportato dall’ONU, metà della popolazione non ha accesso a risorse alimentari sufficienti e più di un milione di bambini soffre di malnutrizione.

Foto: Mads Nissen, Politiken/Panos Pictures, “The price of peace in Afghanistan”

L’acqua in Asia centrale

Non è solo l’Afghanistan ad avere problemi con l’acqua (e di gestione delle risorse idriche), ma diverse zone del mondo, anche nella stessa Asia centrale. Se Tagikistan e Kirghizistan, a monte dei fiumi Syr Darya e Amu Darya, necessitano di energia aggiuntiva per l’inverno, a valle, a Uzbekistan e Kazakistan serve più acqua per l’estate.

Storicamente, gli accordi tra Paesi hanno regolato gli scambi secondo i bisogni, ma dopo il crollo dell’Unione Sovietica e soprattutto con le privatizzazioni, il sistema ha perso il proprio equilibrio. L’uso non sostenibile dell’acqua e le diffuse siccità hanno contribuito a peggiorare ulteriormente la situazione.

Foto: “Battered Waters”, di Anush Babajanyan (Armenia)

Nord Africa: il Marocco e la perdita di biodiversità; la nuova capitale egiziana

Nel Novecento, il Marocco ha perso i due terzi dell’habitat delle oasi. L’attività umana e il conseguente riscaldamento globale hanno portato a crisi idriche, incendi e aumento delle temperature. Le oasi, con il loro precario equilibrio, hanno svolto la funzione di conservazione della biodiversità e di contrasto alla desertificazione. L’impatto di questo degrado è enorme, con il crollo della produzione agricola e il seguente aumento dei flussi migratori.

Foto: M’hammed Kilito “Before it’s gone”

In Egitto aumenta l’urbanizzazione, sono ormai 8 anni che il governo ha iniziato i lavori per la futura capitale amministrativa, a est de Il Cairo. Questa ospiterà ministeri e aziende, alleggerendo il traffico cairota, ma secondo l’opposizione sarà un centro elitario funzionale alla propaganda del presidente Abdel Fattah al-Sisi.

Foto: Nick Hannes, “New Capital”

I nomadi dell’Africa orientale

Le siccità hanno colpito anche l’Africa orientale. Le popolazioni nomadi di Somalia ed Etiopia traggono sostentamento da allevamento e pastorizia, ma la scarsità d’acqua si riflette sull’area in maniera devastante.

Il World Food Programme (Programma alimentare mondiale) stima che oltre 26 milioni di persone siano a rischio e cerchino aiuto nei campi per i rifugiati climatici. Le strutture sociali sono indebolite, le donne, tradizionalmente deputate alla ricerca d’acqua, soffrono di maggiore stress fisico, mentale e subiscono l’aumento della violenza.

Rimanendo nella salute mentale, ma cambiando zona, il Ghana sta sperimentando un aumento dell’aspettativa di vita, che però comporta una fisiologica perdita di lucidità nelle persone più anziane. Con un problema socio-culturale in più per le donne, che al manifestarsi dei sintomi di demenza e perdita di memoria, vengono tacciate di essere streghe e confinate nei “campi delle streghe”.

Inondazioni in Australia

L’altro lato di un clima soggetto a fenomeni sempre più estremi e soprattutto sempre più frequenti sono le inondazioni.

La serie fotografica di Chad Ajamian, fotografo australiano classe 1996, offre una prospettiva sulle alluvioni che hanno devastato il Galles del Sud (Australia). Nelle immagini aeree a infrarossi, la vegetazione ha tinte rossastre contro il blu dei corsi d’acqua. Questa tecnica è usata per agevolare i soccorsi.

Agenti tossici in Messico

Sebbene Unione europea, Stati Uniti, Cina (e altri) abbiano vietato l’uso di certi prodotti agricoli per la sicurezza della salute umana e dell’ambiente, queste stesse sostanze tossiche vengono vendute legalmente a Paesi come il Messico. Il governo sta anche intraprendendo le prime azioni per bandire alcuni pesticidi, ma ancora ci sono difficoltà nell’attuazione delle linee guida.

Christopher Roger Blanquet ha documentato il lavoro dei coltivatori di Villa Guerrero, principale area di floricoltura.

Cristopher Rogel Blanquet, “Splendido veleno”, Messico, Villa Guerrero

Crisi climatica e transizione ecologica

Non ci sono però solo le brutte (o drammatiche) notizie. Sono molte le aziende, in Europa e nel mondo, a puntare sulle nuove tecnologie per la transizione verde. L’Unione europea ha fissato nel 2030 l’anno per ridurre del 55% le emissioni di gas serra e nel 2050 per l’eliminazione totale.

Foto: Simone Tramonte, “Net-Zero Transition”

Tra le specie e le popolazioni che stanno subendo di più la crisi climatica, ci sono gli alpaca e gli alpaqueros. Il restringimento dei loro habitat costringe animali e allevatori a spostarsi ad altezze sempre maggiori, quando non ad abbandonare del tutto l’attività. Per questo gli scienziati stanno cercando di potenziare le razze di alpaca, rendendole più resistenti alle temperature più estreme.

Foto degli alpaqueros: Alessandro Cinque, Pulitzer Center/National Geographic

Asia orientale

In Cina, il mercato immobiliare sta vivendo un periodo di crisi che è costata cara alla popolazione, si stima che le famiglie cinesi vi investano in media il 70% del loro patrimonio. Dopo un boom di costruzioni e investimenti, si è arrivati a una crisi di debito che ha bloccato tanti lavori, con riflessi sul sistema bancario, sui mercati internazionali e sui singoli, che si sono trovati proprietari di immobili non conclusi.

La Cambogia ha accettato la pratica della maternità surrogata fino al 2017, finché il governo ha iniziato ad arrestare le gestanti, con l’accusa di traffico di essere umani. Nel 2018 a Phnom Penh sono state arrestate 32 donne, che hanno partorito in carcere e sono state obbligate a crescere i bambini come alternativa alla detenzione. Questo ha fatto saltare gli accordi presi con agenzie cinesi e i relativi introiti, necessari per uscire da situazioni di povertà o pagare debiti di microfinanza.

Rodrigo Duterte, ex presidente delle Filippine, dal conferimento dell’incarico nel 2016 ha intrapreso una lotta alla droga violentissima. Le esecuzioni sommarie, senza processo, sono state migliaia, perpetrate dalle forze dell’ordine ma anche da vigilanti improvvisati. Secondo la polizia si è trattato di 6 mila morti, secondo organizzazioni non governative circa 30 mila, tra gli strati più bassi della popolazione.

Le foto di commemorazioni delle vittime di questa guerra alla droga e dell’ex presidente Duterte in TV sono di Kimberly de la Cruz

Importanza della libertà di stampa

La libertà di stampa è definita da Reporters sans frontières come “l’abilità dei giornalisti, come individui e come collettivi, di selezionare produrre e disseminare notizie nell’interesse pubblico, indipendenti da interferenze politiche, economiche, legali e sociali e in assenza di minacce alla loro salute mentale e fisica”. Circa la metà della popolazione mondiale non ha accesso a un’informazione libera e oltre 1600 giornalisti sono stati uccisi negli ultimi 20 anni.

“Il lavoro di World Press Photo vuole sostenere la libertà di stampa”.

(vedi il racconto dell’edizione precedente)

Mappa delle libertà di stampa, Reporters sans frontièrs

 


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